Il mio primo incontro con La mia Africa (Out of Africa, 1985) è stato da bambina, quando il film fu trasmesso per la prima volta in tv. Aveva avuto un grande successo al cinema, e per di più mia mamma è sempre stata una fan di Meryl Streep, quindi non si poteva non guardarlo. Credo di aver resistito mezz’ora e non di più, e da lì il film è stato archiviato nella mia mente come “film mattone”. Negli anni i miei gusti sono cambiati, e mi è venuta voglia di rivedere il film prima e di leggere il libro poi. Ora questo è uno dei miei film preferiti.
La mia Africa è tratto dall’omonimo libro autobiografico della scrittrice danese Karen Blixen e racconta il suo rapporto con l’Africa,paese in cui visse dal 1914 al 1931. Karen Blixen (Meryl Streep) arriva in Africa nel 1914, poco dopo essersi fidanzata col secondo cugino barone Bror von Blixen-Finecke (Klaus Maria Brandauer) con l’intento di sposarsi e avviare insieme una piantagione di caffè. Subito dopo il matrimonio (che sarà di pura convenienza) si stabiliscono nella regione del N'gon, nell’attuale Kenya (ai tempi era una colonia inglese). Karen si rende presto conto che dovrà affrontare in completa solitudine le difficoltà di un paese straniero con una cultura completamente diversa dalla propria. Ma soprattutto dovrà contare solo su se stessa per mandare avanti la piantagione.
Il marito infatti si allontana molto spesso per interminabili battute di caccia e per soggiornare a Nairobi in compagnia di altre donne. I vizi del barone Blixen porteranno la coppia a una crisi coniugale prima, e alla bancarotta poi. In quel periodo Karen stringe un'intensa amicizia con Denys Finch Hatton (Robert Redford), un cacciatore inglese conosciuto anni prima appena giunta in Africa. Denys la fa innamorare del continente africano portandola con sé durante i suoi safari e i suoi voli (famosissima la scena dei due sull’aereo). L'amicizia si trasformerà in amore, ma Denys è uno spirito libero, mentre Karen vuole al suo fianco un uomo che le dia stabilità affettiva.
La crisi del mercato del caffè e gli sperperi di denaro da parte dell’ex marito costringeranno Karen (che nel frattempo si è ufficialmente separata) a lasciare l’Africa per fare ritorno in Danimarca, non prima di aver ottenuto un pezzo di terra per i suoi amati Kikuyo. Per fare fronte ai debiti è costretta a vendere i mobili e chiudere la casa. Proprio mentre si appresta a lasciare il continente africano viene raggiunta dalla notizia della morte dell’amato Denys, scomparso durante uno dei suoi voli sul continente.
Quello che rende speciale questo film è l’atmosfera che riesce a trasmettere. Parole, musiche e fotografia riescono a raccontare l’Africa sotto tante sfaccettature: la pace dei tramonti, la ferocia degli animali, le tradizioni dei Kikuyo, l’enorme vastità delle pianure. E’ come se insieme a Karen anche noi scoprissimo piano piano l’Africa. Tutto merito del bravissimo regista Sydney Pollack.
La mia Africa vinse ben 7 premi Oscar, come miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura non originale, migliore fotografia, migliore scenografia, migliore sonoro e migliore colonna sonora

Bellissimo il libro ed altrettanto bello il film...indimenticabili!
RispondiEliminaCiao, buona settimana.
Antonella
E' uno dei miei film preferiti. L'ho visto molte volte, anche grazie ai due bravissimi interpreti. Il libro credo di non averlo mai letto o forse sì, non ricordo. Un saluto
RispondiElimina@antonella: immaginavo che il film ti piacesse, vista la tua passione per Robert!
RispondiElimina@mirtillo: beh gli interpreti sono favolosi!
un'altra lacuna che da tempo voglio colmare!
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RispondiEliminaFilm indimenticabile,attori strepitosi,intenso il libro!!!!