Benvenuti a casa mia (À bras ouverts, 2017)


Benvenuti a casa mia mi è piaciuto. E' uno di quei film che quando si accendono le luci in sala ti ritrovi con un sorriso stampato sulla faccia, ed esci dal cinema canticchiando la canzoncina finale. E' un film poco impegnativo ma molto divertente, di una comicità attuale che riesce a non cadere nel volgare, insomma uno di quei film che... ogni tanto ci vogliono.




Jean Etienne è un intellettuale di sinistra di mezza età, vive in una lussuosa casa con piscina, ha una ricca moglie che crea improbabili installazioni artistiche, e  un figlio adolescente. Durante un dibattito televisivo per promuovere il proprio libro "A braccia aperte", si scontra con Barzach, giovane esponente di destra. Barzach provoca Jean-Etienne chiedendogli se sarebbe disposto ad ospitare dei ROM in casa sua. Nonostante le insistenze della manager che gli suggerisce di tergiversare, Jean-Etienne accetta la sfida, annunciando che se dei Rom si presentassero sotto casa sua quella stessa sera, lui darebbe loro ospitalità. L'invito viene colto al volo da una famiglia Rom (che a sua volta ospita un francese), provocando non poco imbarazzo nella famiglia di Jean Etienne.




Il film si snoda tra gag, balletti, canzoncine etniche e doppi sensi, ma riesce anche a far riflettere e a farci fare un esame di coscienza.
E se fosse capitato a noi, come ci saremmo comportati? 
Saremmo corsi anche noi a mettere l'argenteria in cassaforte?

Siamo veramente quello che diciamo di essere?
E soprattutto cosa siamo disposti a fare (o a non fare) per difendere i nostri valori?


E in questo clima pre-elettorale il pensiero va non solo a noi stessi, ma anche (e soprattutto) ai candidati politici, che in queste settimane di pre-elezioni si professano difensori dei ceti più deboli, disposti a tutto pur di accontentare il numero di alto di elettori.

E se una famiglia rom si insediasse nel giardino di D'Alema?


Benvenuti a casa mia è diretto da Philippe de Chauveron e uscirà nelle sale l'8 Marzo.
Tra gli interpreti Christian Clavier, Ary Abittan, Elsa Zylberstein, Cyril Lecomte.





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Commenti

  1. A me è piaciuto e credo che come comicità noi Italiani dovremmo imparare dai Francesi!

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  2. Adoro le commedie francesi sia per il senso dell'umorismo che per la capacità di trattare temi difficili (immigrazione, malattia ecc) in maniera non troppo pesante...tante volte secondo me riesci ad entrare nella pelle degli altri di più cosi. Comunque sì, anche secondo me in materia di comicità i film italiani hanno da imparare...infatti negli ultimi anni almeno un paio sono state copiate da loro. Questo film me lo segno !(ultimamente ho visto "Ritorno in Borgogna", non è una commedia ma è bello)

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  3. Mi sono andata a vedere ora il trailer di Ritorno in Borgogna, me lo ero proprio perso questo film e mi ispira, è proprio del genere “francese” che piace a me. Grazie della segnalazione!

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