La mia vita - Autobiografia di Agatha Christie


Ho iniziato a leggere questo libro a Ottobre, e ho impiegato 3 mesi per leggerlo. Sono partita con tanto entusiasmo, che mi ha accompagnato fin circa a metà del libro per poi cominciare piano piano a scemare. Come sapete ho avuto la fortuna di visitare Torquay, la città dove Agatha nacque e visse per lungo tempo, e Greeenway, la residenza nel Devon dove trascorreva tutte le estati insieme alla famiglia (ve ne ho parlato QUI), e dopo aver letto Viaggiare è il mio peccato  (il libro in cui racconta dei suoi viaggi in Medio Oriente) ero veramente molto curiosa di leggere il libro sulla vita di Agatha Christie, ma per alcuni aspetti mi ha un po' delusa.


Il libro è stato scritto nell'arco di 15 anni, dal 1950 al 1965 e inizia con la storia dei genitori di Agatha (un ricco americano e una inglese di buona famiglia) per concludersi con il secondo viaggio in Iraq a seguito del secondo marito, l'archeologo Max Mallowman.

La mia vita non è solo un diario degli avvenimenti, Agatha infatti ci racconta particolari interessanti per tutti noi fan, come quando spiega come nacque il suo primo romanzo, come decise di pubblicarlo, come trovò ispirazione per i suoi  due personaggi più famosi (Poirot e Miss Marple).  Troviamo poi dettagli più intimi della sua vita privata come il fidanzamento  e il matrimonio con il primo marito Archie, il divorzio, il secondo marito Max, i viaggi, e il rapporto con la figlia Rosalind e il nipote Matthew.
Nel libro non mancano poi qua e là momenti di introspezione e riflessioni molto personali su vari temi come la vita, la guerra, i rapporti personali.



Personalmente ho trovato un po' noiosa la parte relativa ai suoi viaggi in Medio Oriente: dopo il divorzio dal primo marito, Agatha infatti  intraprese un viaggio in solitaria fino a Baghdad a bordo dell'Orient Express, e fu proprio durante la permanenza a Baghdad che conobbe il suo secondo marito, l'archeologo Max Mallowman. La descrizione delle case fatte di fango, dei reperti rinvenuti dal marito, dei luoghi da nomi incomprensibili, degli scavi l'ho trovata noiosa, ma forse perché avendo già letto Viaggiare è il mio peccato (il libro dedicato ai viaggi di Agatha Christie) era tutto ripetitivo.

Il dubbio che mi ha assalito ogni tanto tra le pagine di La mia vita è però che la cara Agatha raccontasse un po' di balle. Soprattutto quando scrive del divorzio dal primo  marito, non penso abbia detto  proprio esattamente come sono andate le cose. In generale penso che un po' di fatti siano stati volontariamente omessi, e altri siano stati 
un po' modificati (ovviamente a suo favore). Per esempio il famoso episodio della sua misteriosa scomparsa, che ai tempi le era valso una certa pubblicità (ve ne avevo parlato
QUI) non viene nemmeno citato.
  

Sebbene Agatha fosse senz'altro simpatica  e divertente, e per certi versi una donna molto avanti per i suoi tempi, a tratti emerge il suo lato snob, soprattutto nelle relazioni con la servitù o le classi sociali inferiori alla propria. Agatha è stata una donna fortunata, nacque in una famiglia "agiata ma non ricca" come lei stessa la definisce, e la sua educazione di stampo vittoriano influì molto nel suo rapportarsi con le classi sociali differenti dalla sua, che trattava con rispetto ma sempre comunque con distacco e senso di superiorità.


Da questo libro mi sarei aspettata qualcosa di più sul rapporto di Agatha con i suoi lettori e con la stampa, visto che come scrittrice ebbe un enorme successo già in vita. Invece dei suoi lettori non parla minimamente, quasi non li considerasse, mentre ai giornalisti accenna solo qualche passaggio, dal quale si evince che non nutre una particolar stima nella categoria. Insomma, Agatha pur dichiarandosi pasticciona, timida, incapace di parlare in pubblico (tutti aspetti che suscitano una certa empatia da parte del lettore), 
rimane una terribile snob. Tra le pagine si percepisce sempre quel senso di distacco tra lei e il lettore che purtroppo fa sì che (purtroppo) non susciti una particolare  simpatia.

Se amate Agatha e i suoi romanzi dovete assolutamente leggere il libro, per farvi un'idea di che donna fosse, e soprattutto per conoscere tanti curiosi aneddoti che  si nascondono dietro i suoi romanzi. Vi consiglio comunque di non prendere come oro colato tutto ciò che scrive, e di affiancare la lettura a ricerche più "obiettive".
Se invece non siete fan della regina del crimine, mi permetto di consigliarvi ugualmente di leggere il libro, che ha secondo me il grande pregio di mostrare l'evoluzione della mentalità inglese dall'epoca vittoriana fino agli anni '70.

Commenti

  1. conosco bene la Christie e mi piace moltissimo, una biografia?
    perché no?

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  2. @patalice: nel libro racconta un sacco di cose sulla sua vita privata, se sei un'appassionata di Agatha vale la pena di leggerlo!
    @Fede: grazie!

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  3. Oggi i "polar" hanno tutta unaltra struttura ma è certo che i suoi fanno ancora scuola. Interessante questa sua autobiografia. Ciao e grazie della visita da me.

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