Nuovo appuntamento con Usa on the road, oggi vi porto in Sud Dakota, a Deadwood!
Deadwood sarebbe potuta diventare una delle tante ghost town americane, che una volta esaurito l’oro sono state abbandonate in fretta e furia. E invece grazie ai numerosi bordelli che richiamavano clienti anche dai paesi vicini, Deadwood è sempre rimasta attiva e abitata. Nel 1980 i bordelli furono definitivamente chiusi, ma rimangono a vegliare sulla cittadina i manichini delle “lavoratrici” che controllano le strade dai piani alti degli edifici. Il 1989 è stato l’anno della rinascita di Deadwood: a seguito della legalizzazione del gioco d’azzardo gli edifici della main street sono stati interamente ristrutturati e adibiti a hotel con casinò, portando turismo e denaro.
Deadwood è una piccola cittadina del South Dakota, alle pendici delle Blackhills, ed è famosa per le sue miniere d’oro, per Wild Bill Hickok, e… per i suoi bordelli! La prima cosa che mi viene in mente quando penso alla giornata trascorsa a Deadwood è il caldo: un caldo afoso che ho fatto veramente fatica a sopportare, anche perché arrivavamo dal fresco delle montagne, e non eravamo preparati. E poi, non posso che sorridere se ripenso al mio incontro con Wild Bill Hickok (in persona!) davanti al Saloon no. 10.
Tra le persone che arrivarono a Deadwood in cerca di fortuna, dopo che nel 1874 vennero scoperti i primi giacimenti d’oro nelle miniere delle Blackhills, ci furono anche Wild Bill Hickok e Calamity Jane, che proprio qui sono seppelliti. Dopo la morte di Wild Bill, che proprio in questa città venne assassinato, la popolarità di Deadwood crebbe a dismisura. Narra la leggenda che il 2 Agosto 1876 Wild Bill Hickok se ne stesse saluto al Saloon no. 10 giocando a poker quando venne assassinato da Jack McCall. Wild Bill aveva in mano una coppia di assi e di otto, che da quel momento venne chiamato Dead man’s hand (la mano del morto).
Deadwood sarebbe potuta diventare una delle tante ghost town americane, che una volta esaurito l’oro sono state abbandonate in fretta e furia. E invece grazie ai numerosi bordelli che richiamavano clienti anche dai paesi vicini, Deadwood è sempre rimasta attiva e abitata. Nel 1980 i bordelli furono definitivamente chiusi, ma rimangono a vegliare sulla cittadina i manichini delle “lavoratrici” che controllano le strade dai piani alti degli edifici. Il 1989 è stato l’anno della rinascita di Deadwood: a seguito della legalizzazione del gioco d’azzardo gli edifici della main street sono stati interamente ristrutturati e adibiti a hotel con casinò, portando turismo e denaro.
Il mitico Saloon no.10 è tuttoggi aperto e in funzione, e il redivivo Wild Bill Hickok ogni giorno viene ucciso da Jack McCall per la gioia dei turisti (come me!).
Se volete saperne di più su Deadwood e sulla sua storia, vi consiglio di dare un occhio alla pagina Facebook Historic Deadwood, dove tra l'altro troverete delle bellissime foto d'epoca (western naturalmente!)
Vi ricordo che QUI potete leggere tutti i post sulla mia vacanza Usa on the road
Ma che voglia di far west mi fai venire! Ci sono molte macchine scassate in giro? Dalla foto, quella rossa non sembra proprio appena uscita dal concessionario..
RispondiEliminadeve essere un viaggio bellisimo! grazie per le foto!
RispondiElimina@Fede: è vero quella rossa è piuttosto "vintage" (infatti la foto l'ho fatta apposta perchè mi piaceva la macchina!), ma là (almeno nelle zone dove siamo stati noi) hanno quasi tutti il suv o il pickup, di macchine scassate non ne ho viste molte!
RispondiElimina@Andrea: grazie a te per essere passato!
ciao
RispondiEliminafoto fantastiche.
Ciao Silvia (ti ho mai detto che mia sorella ha lo stesso tuo nome?)
RispondiEliminache piacere tornare e leggere tutti i post sul bellissimo viaggio americano!!!
Sono tornata da poco dopo una vacanza super bella...molto molto italiana ma super bella!!
Un bacione!!
@Robby: grazie!
RispondiElimina@Princess: ah ma anche l'Italia è bellissima, non c'è bisogno di andare tanto lontano per vedere bei posti! Sono contenta che la tua vacanza sia andata bene! Adesso passo da te
Che splendido reportage Silvia, ci si cala subito nell'atmosfera del vecchio West! :-)
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