Le disavventure dei miei viaggi

Per chi viaggia gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Io nei miei viaggi ne ho avuti parecchi, e anche se quando mi sono capitati mi sono sentita crollare il mondo addosso, devo ammettere che ora che ci ripenso mi viene da sorridere, anche perchè un imprevisto è pur sempre un modo per mettersi alla prova, e soprattutto per non perdersi d'animo!
Questi sono i 3 imprevisti top dei top capitati durante i miei viaggi:

... Il militare Usa con la faccia da psyco killer

La cartina disegnata dal militare 
Era il lontano Luglio 2005, io ero una timida ragazza alla scoperta del mondo, e soprattutto a suo primo viaggio negli States. Atterrati da pochi giorni nella terra da sempre vista e sognata in migliaia di film e telefilm, ci dirigiamo da Boston a Cape Cod. Bellissima idea, se non per il fatto che ci perdiamo e non so come finiamo in una base militare. Nel senso che la strada finiva davanti a due enormi blocchi di cemento fiancheggiati da altrettanti militari (di cui uno con la faccia da psyco killer) armati fino ai denti, con tanto di mitragliatrice a tracolla. Non so a voi, ma a me le forze dell’ordine mettono un pochino in agitazione, persino il vigile urbano che mi ferma per un controllo di routine mi agita. Immaginatevi quindi come mi sono sentita quando il militare con la faccia da psyco killer si avvicina alla nostra macchina e ci chiede di abbassare il finestrino: vaglielo a spiegare ora (in inglese) che siamo due turisti italiani (forse non molto svegli) che voleva andare a Cape Cod e invece son finiti in una base militare Usa…
Insomma, sono stati I due minuti più lunghi della mia vita, e conservo ancora come trofeo la cartina per Cape Cod che il militare (che poi si è rivelato essere anche simpatico, nonostante l'aspetto inquietante) ci ha disegnato. 
P.s. alla fine a Cape Cod ci siamo arrivati (qui il mio post dedicato a Cape Cod)!

Una giornata da dimenticare
Non avevo foto del bellissimo viaggio in giornata, per cui metto una foto di un'altra vacanza, sempre della stessa estate. Qui siamo a Praga.
Agosto 2009: decidiamo di passare una giornata a Cattolica (anche un viaggio in giornata è un viaggio, no?), dove sono in vacanza i miei suoceri. Una bel sabato al mare, una mangiata di pesce e alla sera si torna a casa, cosa desiderare di più? Arriviamo a Rimini verso le 10 di mattina, esausti dopo più di un'ora di coda , e ci fermiamo in autogrill a fare benzina. Ormai siamo quasi arrivati, mancano solo una ventina di km da Cattolica. Ma quando risaliamo come per magia la macchina non riparte più. Per farla breve: tra carroattrezzi, officina, trasferimento all’areoporto per ritirare la macchina sostitutiva, innumerevoli telefonate all’assicurazione... arriviamo a Cattolica alle 6 di sera. Proprio una bella giornata al mare... Il bagno in mare però me lo sono fatto lo stesso!


La 24 ore di Le Mans
Luglio 2012, atterriamo a Parigi e dall’areoporto prendiamo la nostra bella macchinina a noleggio diretti verso la Bretagna. Il secondo giorno di vacanza  ci accorgiamo che:
La cattedrale di Chartres
- la presa inglese (perchè la nostra macchina fotografica ha la presa inglese e non italiana, ma questa è un altra storia) non è uguale a quella francese, e ovviamente noi non abbiamo l'adattatore da inglese a francese
- al noleggio auto non hanno incluso il secondo guidatore  (che però avevamo già pagato via internet al momento della prenotazione )
Panico, anche perchè nel frattempo noi eravamo già a Chartres, a 84 km dall'areoporto, e soprattutto eravamo diretti in direzione opposta. Ma noi non ci siamo persi d'animo, e la giornata è (poco) piacevolmente trascorsa nei tentativi di mettersi in contatto col servizio clienti dell'autonoleggio e con l'areoporto, trovare un noleggio Europcar nelle vicinanze, trovare un adattatore (impresa impossibile) da inglese a franceseVerso metà pomeriggio abbiamo seriamente valutato l'ipotesi di rapinare una macchina di inglesi ferma al semaforo di fianco a noi alla ricerca disperata di quel cavolo di adattatore. La magnifica giornata si è conclusa con una corsa all'ultimo minuto al noleggio Europcar della stazione di Le Mans (che stava per chiudere) e con l'acquisto di una pinza con la quale è stato letteralmente strappato il terzo spinotto di una spina tedesca (questa ammetto che è stata un'idea geniale di Luca) che da quel modo in poi è entrata perfettamente in tutte le prese di Francia! 

Con questo post partecipo all'iniziativa Le disavventure dei miei viaggi del blog Viaggi e baci

Commenti

  1. anche io se vedo i vigili urbani mi agito un sacco.... non voglio pensare a psyco :) mi hai fatto proprio ridere!

    RispondiElimina
  2. L'adattatore è uno dei più grandi traumi... quando vado in Inghilterra d'estate di solito ne ho solo uno e la prima volta ero nel panico dovendo attaccare mille cose... poi mi hanno spiegato il trucchetto della penna et voilà! :-)
    La scena con voi e lo psycho militare è bellissima! XD

    RispondiElimina
  3. ahah l adattatore e'qualcosa di diabolico!la prima volta che sono andata a londra ero ignara della cosa e ricordo che lo comprai in un negozietto della chinatown londinese!anche in inghilterra dai cinesi si trova di tutto!!

    RispondiElimina
  4. beh, con una forza dell'ordine armata sino ai denti avrei avuto paura anch'io -.-'
    la seconda è capitata anche a me a Lecce con la macchina del mio ragazzo, sarebbe stato meglio con una noleggiata, vabbè vacanza 700 euro danno alla macchina 900.
    La terza mi ricorda mio padre, pensa sempre che mio nonno abbia l'adattatore e poi è costretto a puntualmente uno spinotto. L'ultimo che ha strappato era quello del suo pc ;) adesso è una presa internazionale, funzione sia in Italia sia all'estero ahuahuahua

    RispondiElimina
  5. L'adattatore universale è la prima cosa che avevamo comprato io ed il moroso quando avevamo cominciato a viaggiare all'estero :)
    Per il resto anche a noi ne son successe parecchie in giro ora che mi ci fai pensare ..

    RispondiElimina
  6. Ehm! Quella con il militare mi è successa qualche settimana fa in Tunisia, ma non davanti a una base militare ma a un enorme gasdotto algerino. Sentire il mio compagno, di origini tunisine, che mi dice " ma sei matta a indicare con un dito un uomo con il mitra puntato" giuro che mi ha fatto ghiacciare il sangue nelle vene per qualche istante :)

    RispondiElimina
  7. Veramente simpatiche, adesso anche per te vero?
    Il militare mi avrebbe inquietato un po', per l'adattatore ne ho comprati 2 universali, il secondo perché non trovavo il primo, ma quando parto non li trovo mai nessuno dei 2, per Barcellona è stato un trauma girare per trovarne uno, mi sono fatta fare apposta una ciabatta con presa a due e non a 3 ma sparisce sempre quando devo partire.
    Ciao
    Norma

    RispondiElimina
  8. I militari sono sempre inquietanti, anche se sorridenti!Disavventure simili sono capitate anche a me! Quella dell'adattatore poi è un classico!

    RispondiElimina
  9. Belle le tue disavventure (a raccontarle adesso..)! L'adattatore capita spesso anche a noi dato che è una di quelle cose che si dimenticano sempre a casa. Guasto alla macchina: ce l'ho. Grande seccatura. Incontri con militari/psicokiller: manca.

    RispondiElimina
  10. Una volta a Roma riuscimmo a perdere tre frecce di seguito, tra cambio di biglietto e raggiungimento del binario. Pensavo che non sarei più tornata a casa!

    Buona domenica cara!

    RispondiElimina
  11. Penso che quella dell'ufficiale faccia da killer sia la peggiore.. anche quella della presa mi ha fatto molto ridere però :P

    RispondiElimina
  12. Beh ragazze, leggo con piacere che il problema dell'adattatore è un problema comune :-)

    RispondiElimina
  13. Beh, io non starà mai senza adattatore: per quattro anni, quandof acevo il liceo e passavo 15 giorni all'estero, lo compravamo e poi lo perdevamo l'anno dopo!
    Certo che certe disavventure raccontate fanno sorridere, ma credo che viverle sia un po' meno divertente. =)

    RispondiElimina
  14. La giornata di passione verso cattolica mi ha fatto sorridere e tifare: speravo proprio di leggere che alla fine di tutto quello sbattimento te lo fossi fatto lo stesso il bagno al mare:brava!!!!!

    RispondiElimina
  15. Le mie disavventure sono di tutte legate a guai con i mezzi di trasporto… in effetti credo che sia questa la modalità con cui in gente la sfiga si manifesta in viaggio!!! Se vuoi leggerle ti aspetto...

    RispondiElimina
  16. quello della macchina che va in panne è una delle mie più grandi paure... sarà che non ho le doti da meccanico e quindi preferisco sempre i mezzi pubblici. disavventure così però ti fanno ricordare di più il viaggio :)) buona giornata, ciao Andrea

    RispondiElimina

Posta un commento