Il blog della Ludo

Venerdì qui a Parma è stata una giornata molto calda. Così calda che non si poteva resistere senza farsi un bell’aperitivo al Peter per tirarsi un po’ su. Siccome la settimana scorsa mi sono arrivati i sandali di Versace che avevo acquistato col compiuter prima di Pasqua, non ho potuto fare a meno di spianarli. La serata è stata bellissima: spitz a go go, bella gente, bella musica e tutti che guardavano i miei meravigliosi sandali. Ero veramente carica. Quando è stato il momento di andare, ho chiesto al papà di GianAntonio se mi faceva guidare il suo nuovo Q3 parcheggiato in via Farini, proprio davanti al Peter, in modo che tutti potessero ben vederlo. Avevo troppo voglia di farmi vedere che guidavo quel macchinone nuovo di zecca, tanto per fare un po’ invidia alla commessa del negozio di scarpe di fianco al mio, che era lì che guardava e abavava. Non so se è stata colpa degli spritz, dei sandali col tacco e il plateau, del cambio automatico, o del fiore che avevo tra i capelli e mi oscurava leggermente la visuale, fatto sta che con due manovre ho sfasciato il Q3, ho sfatto il muso del Mercedes parcheggiato dietro, e sono andata a sbattere contro il muretto della chiesa che c’è all’angolo di via Farini. Non vi dico la figura… Una vergogna. E’ dovuto venirci a prendere il carroattrezzi perché la macchina non partiva più. E tutti che guardavano… Mama che vergogna. Ma io sul carroattrezzi non ci sono salita, neanche morta mi ci faccio vedere sopra quel coso. Sono andata a casa in taxi. Ma l’importante è che noi non ci siamo fatti niente. Vero?



La Ludo è una tardona parmigiana. Ogni giovedì pomeriggio si intrufola in questo blog e scrive un post terapeutico come le ha consigliato lo psicologo di suo figlio. Si è separata l'anno scorso quando ha scoperto che il marito aveva una relazione con un giardiniere russo, e con i soldi della separazione ha aperto un negozio di intimo in centro. Abita in centro, lavora in centro, e frequenta solo gente con i soldi. Trovi il Blog della Ludo anche su Parmatoday.

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