L’altra sera mi sono cimentata nella vellutata di zucca. Avevo una mezza zucca che girava per il frigo e per evitare che mettesse su le zampine e se ne andasse a zonzo per la casa, ho pensato di impiegarla in una vellutata. Siccome in rete non ho trovato ricette che mi aggradassero ho chiesto in ufficio e una mia collega saggia mi ha dato questa ricetta semplice e senza abbinamenti strani. Il procedimento è semplice, il difficile è avere l’occhio sulle dosi. Per questo, avendo appena preparata la mia prima vellutata di zucca, mi sento di dare qualche consiglio utile a chi si appresta a cucinarla per la prima volta.
Gli ingredienti
zucca erbe aromatiche o alloro
scalogno o cipolla patate
brodo vegetale cipolla
carote (opzionali)
scalogno o cipolla patate
brodo vegetale cipolla
carote (opzionali)
Le dosi: ecco, qui viene il difficile. Per avere un’idea delle dosi io ho utilizzato metà zucca e 3/4 patate, e ho preparato una vellutata per 4/5 persone.
Le proporzioni della zucca e delle patate sono circa 2/3 di zucca e 1/3 di patate (ma possono ovviamente variare a piacimento!). Per regolarmi io faccio prima cuocere la zucca, poi una volta passata nel passaverdure cuocio le patate di conseguenza (con la zucca intera non riesco bene a rendermi conto delle dosi).
Procedimento
Cuocere la zucca e le patate: come detto sopra, per avere un’idea delle proporzioni è meglio fare cuocere prima la zucca e poi le patate, ma se avete già l’occhio potete fare le due cose in contemporanea. Le patate vanno fatte lessare, mentre la zucca può essere cotta a vapore o al forno.
Quando è cotta si toglie la polpa con un cucchiaio, non è necessario tagliarla.
- Una volta cotte zucca e patate, si passano entrambe col tritapatate (quello che usiamo per il purè) o col passaverdure.
- Poi prepariamo il brodo con il dado vegetale (io ho usato 1 dado sciolto in 1/2 litro d’acqua).
- Contemporaneamente in una pentola bella grande prepariamo il soffritto con olio e scalogno (o cipolla).
Volendo si può aggiungere anche la carota (attenzione che la zucca è già abbastanza dolce di suo, con l’aggiunta della carota la vellutata può risultare troppo dolce).
- Quando il soffritto è ben dorato e comincia a sprigionare l’aroma per tutta la cucina, aggiungiamo la zucca e le patate e mescoliamo ben bene aggiungendo il brodo poco per volta. E’ importante non aggiungerlo tutto subito, ma poco per volta, valutando la consistenza della vellutata (altrimenti rischiamo di metterne troppo e ottenere una sbrodaglia!).
- Aggiungiamo poi l’alloro e facciamo cuocere per 10/15 minuti o comunque finché patate e zucca non si sono ben amalgamate col brodo.
- Infine togliamo l’alloro e, se preferiamo avere una consistenza più “morbida”, possiamo frullare il tutto col frullatore a immersione.
- Una volta cotte zucca e patate, si passano entrambe col tritapatate (quello che usiamo per il purè) o col passaverdure.
- Poi prepariamo il brodo con il dado vegetale (io ho usato 1 dado sciolto in 1/2 litro d’acqua).
- Contemporaneamente in una pentola bella grande prepariamo il soffritto con olio e scalogno (o cipolla).
Volendo si può aggiungere anche la carota (attenzione che la zucca è già abbastanza dolce di suo, con l’aggiunta della carota la vellutata può risultare troppo dolce).
- Quando il soffritto è ben dorato e comincia a sprigionare l’aroma per tutta la cucina, aggiungiamo la zucca e le patate e mescoliamo ben bene aggiungendo il brodo poco per volta. E’ importante non aggiungerlo tutto subito, ma poco per volta, valutando la consistenza della vellutata (altrimenti rischiamo di metterne troppo e ottenere una sbrodaglia!).
- Aggiungiamo poi l’alloro e facciamo cuocere per 10/15 minuti o comunque finché patate e zucca non si sono ben amalgamate col brodo.
- Infine togliamo l’alloro e, se preferiamo avere una consistenza più “morbida”, possiamo frullare il tutto col frullatore a immersione.
Per servire Possiamo aggiungere un filo d’olio una volta versata la vellutata nel piatto e completare il tutto con qualche crostino
wow che bontà! è arrivato il momento giusto delle zucche! complimenti, ciao Andrea
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