Il castello di Herrenchiemsee

Questo è stato il primo dei due castelli di Ludwig che abbiamo visitato nel week end. Herrenchiemsee si trova nell’isola di Chiemsee, che oltre al palazzo e al suo immenso parco, ospita anche il Convento degli Agostiniani (anch’esso visitabile). 

Prima ancora di raggiungere il palazzo, si è accolti dall’antistante giardino all’italiana e dalle fontane movimentate con giochi d’acqua. Ludwig progettò questo palazzo (non è un vero castello) come tempio della fama dedicato a Luigi XIV, ed infatti è la replica del palazzo di Versailles. La costruzione iniziò nel 1878 ma si interruppe alla morte del re (1886) che abitò in questo palazzo per soli 10 giorni. Testimonianza dell’incompiutezza del palazzo è la scalinata in muratura, mentre l’ala sinistra (l’unica delle due previste as essere stata costruita) è stata abbattuta nel 1907 per gli alti costi di mantenimento. Dell’edificio rimane ora solo la struttura a L. Anche qui purtroppo la visita guidata è piuttosto breve (una mezz’oretta ca.) e si possono visitare solo alcune stanze. Inutile dire che anche questo palazzo come tutti quelli abitati da Ludwig è sfarzosamente decorato con ampio utilizzo di oro e del colore blu (il preferito del re). Delle stanze visitabili quella più impressionante è certamente la Galleria degli specchi: una galleria di 98 metri interamente decorata da specchi (in questo caso Ludwig è andato ben oltre l’originale di Versailles lunga “soli” 73 m.
Ciò che mi ha più entusiasmata è stata invece la “vasca da bagno” del Re, che in realtà era una vera e propria piscina ricavata in una stanza al piano terra interamente decorata con scene mitologiche . Mi è piaciuta molto anche la lampada a sfera blu che Ludwig aveva in camera da letto: accendendo delle candele alla base della sfera, la stanza veniva interamente illuminata di blu.
Anche in questo palazzo, come nel castello di Linderhof, il Re aveva fatto costruire un particolare tavolo ("Tischlein-deck-dich") che scompariva attraverso una botola presente nel pavimento. In questo modo il re, che non amava la compagnia e nemmeno essere disturbato dalla servitù durante i pasti, poteva gustare le pietanze in completa solitudine. Successivamente il tavolo veniva fatto scomparire nella botola per riapparire poi con la pietanza successiva.
Piccolo problemino: nel castello non c’era la cucina e i pasti dovevano essere preparati nel vicino Convento degli Agostiniani e poi trasportati in carrozza.
All’interno del palazzo è temporaneamente allestita la mostra “Crepuscolo degli dei. Il re Ludovico II e il suo tempo” che nel mio immaginario doveva essere il pezzo forte del week end dedicato a Ludwig ma che invece mi ha abbastanza delusa….



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